Intervista ad Alexandra J. Forrest

Buongiorno amici, sono Sara Gemma Rinaldi, blogger freelance, e oggi, dopo due anni, la mia amica Alexandra Forrest è di nuovo ospite del mio salotto virtuale. Ne sono molto felice, naturalmente, benché i nostri incontri non siano, purtroppo, frequenti come vorrei. Tu che cosa ne dici, Alexandra?

Intanto, desidero salutare tutti quanti e poi, per rispodere alla tua domanda, riconosco che hai ragione. Non mi concedo facilmente. Non perché mi consideri preziosa ma perché, oltre allo scrivere, sono fagocitata da molteplici impegni  e il tempo si accorcia, le giornate sono sempre più brevi.  Tu non perdere la speranza, però, se chiamerai, risponderò.

Ti prengo in parola. Adesso vorrei dedicare questa nostra chiacchierata, fra un sorso di aperitivo e una patatina, al tuo romanzo “Il Falco e il Dragone” pubblicato di recente e presente in tutti gli Store. Un Romance Storico d’ambientazione medievale, che poi è il tuo genere preferito. Dico bene?

Dici benissimo. Adoro il Medioevo e lo considero uno dei periodi storici più affascinanti, fecondo di idee e scoperte, ricco di innovazioni. Erroneamente, è considerato un periodo di oscurantismo, ma basti pensare alle cattedrali e ai meravigliosi castelli, ai pellegrinaggi che consentivano contatti fra popolazioni diverse, ai commerci di terra e marittimi. Non ultime le flotte templari e delle Repubbliche Marinare  che solcavano il Mediterraneo. Grazie a questi naviganti furono creati nuovi strumenti che facilitavano la navigazione. Non dimentichiamo che il ruolo della donna non era così marginale come lo si racconta. C’erano, è vero, condizioni assai diverse per le donne appartenenti alla nobiltà e le popolane, ma già allora alcune delle più audaci cercavano di ritagliarsi uno spazio, anche in ambiti prettamente maschili. Dai, adesso parliamo del romanzo, altrimenti sembra che voglia impartire una lezione di Storia.

Come vuoi, anche se questa piccola digressione storica mi è parsa molto interessante. Parliamo del libro e partiamo dal titolo “Il Falco e il Dragone”. Perché lo hai intitolato così?

Perché è molto attinente alla vicenda narrata nel romanzo, dove due mondi si incontrano. Simbolicamente, il falco rappresenta l’Occidente e il dragone l’Oriente. Sono l’antitesi l’uno dell’altro e, sebbene sembri che il primo prevalga, in realtà essi si fondono, realizzando la Profezia. In senso metaforico è l’armonia degli opposti.

Mi fai pensare alle Filosofie Orientali.

Che mi appassionano da sempre.

Lo so. Adesso, però, parliamo della storia d’amore. Dopo tutto, è un Romance e i sentimenti sono fondamentali.

Verissimo, e nel romanzo i sentimenti sono intensi. Le passioni sono profonde, anche quando si esprimono in modo negativo. I due protagonisti, Eric e Yasmine, sono in contrasto, almeno all’inizio ma durante il viaggio, che è anche scoperta di se stessi e percorso di crescita personale, le loro divergenze si stemperano e infine scoprono di amarsi. Un grande amore che pare segnato da un avverso destino, ma che poi trova la sua naturale conclusione. Qui mi fermo, perché non voglio dare troppe anticipazioni e sciupare la sospresa a chi ancora non lo ha letto.

Mi sembra giusto. Da parte mia, posso aggiungere che è un bellissimo romanzo e ogni sua parte vi farà battere forte il cuore. Adesso, cara Alexandra, parliamo dei tuoi progetti futuri. Suppongo tu stia scrivendo un nuovo romanzo.

Sì, in effetti. Volevo prendermi una pausa, ma questa nuova storia mi dava il tormento e così ho iniziato a lavorarci. A dire il vero, ne avevo cominciate altre due, che poi ho interrotto. Ammetto di essere piuttosto disordinata nel coordinare il lavoro. Mi riprometto ogni volta di organizzarmi meglio, ma poi ricado nella solita abitudine. Sai, mi piacerebbe scrivere una commedia romantica e contemporanea, tanto per cambiare, ma è soltanto un’idea indefinita, per il momento.

Una commedia romantica? Sono sicura che piacerà alle tue lettrici più affezionate. Prima di concludere, ti vorrei fare ancora una domanda: fra i numerosi titoli che hai pubblicato, ce n’è qualcuno che ti è particolarmente caro?

Sono le mie creature e le amo tutte, ma non nego di avere delle preferenze. Citerò un solo titolo fra i tanti: la “Trilogia di Zenobia”. La regina di Palmira mi ha dato molte soddisfazioni e continua a darmene nella versione digitale.

Bene, è arrivato il momento di concludere questa piacevole chiacchierata. Ti ringrazio del tempo che hai dedicato a me e a chi ci segue e spero di ritrovarti presto, magari con qualche bella novità.

Grazie a te per avermi ospitato nel tuo salotto virtuale e di avermi dato la possibilità di parlare del mio lavoro.

 

 

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